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Un viaggio nella terra dei nostri antenati E-mail
Scritto da John Cofrancesco   
06/13/08
Indice articolo
Un viaggio nella terra dei nostri antenati
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Un viaggio nella terra dei nostri antenati

di John A. Cofrancesco

Traduzione di P. Cofrancesco

Mentre il treno delle 19:50 da Napoli si avvicinava alla stazione di destinazione di Telese-Cerreto i miei pensieri erano rivolti a come tutto ciò era iniziato nel 1994 con l’acquisto di un certificato che forniva una breve e, come ho dovuto apprendere in seguito, erronea storia del cognome Cofrancesco. Questo fu l’inizio dei miei tentativi di saperne di più dei miei antenati italiani.
 
   

 

Ricordando...

Nei successivi anni ho intervistato i pochi parenti anziani rimasti che fui in grado di trovare, e feci ricerche negli archivi civili e nelle chiese, e tra le registrazioni delle varie stazioni di immigrazione di New York. Alla fine scoprii che i miei bisnonni e i loro otto figli vennero in questo paese tra il 1889 e il 1900. La maggior parte di loro arrivò separatamente, partendo non appena la famiglia aveva raccolto abbastanza per pagare il biglietto della nave. Arrivano dal piccolo villaggio di Massa di Faicchio nella valle del fiume Titerno, situata nella provincia di Benevento, a 75 kilometri a nord-est di Napoli.

A quel punto avevo esaurito le fonti di informazione disponibili negli Stati Uniti e capii che se avessi voluto saperne di più dei miei antenati avrei dovuto ottenere le informazioni dall’Italia. Da Internet ebbi accesso ad un elenco telefonico italiano e copiai gli indirizzi di tutti i Cofrancesco abitanti a Massa. Scrissi a ciascuno di loro, chiedendo il loro aiuto. Qualche tempo dopo ricevetti una risposta, non da un Cofrancesco ma da una donna di nome Anna Di Leone. Andando a far visita a suo cugino Biagio Cofrancesco, aveva visto la lettera che avevo scritto a lui. Anna era piuttosto interessata alla storia di famiglia e gentilmente si offrì di aiutarmi. Iniziammo una corrispondenza per e-mail. Però io conosco poco l’italiano, e Anna conosce poco l’inglese, così per comunicare ci dovemmo affidare ad un programma di traduzione on-line. Anna cercò nell’archivio della locale chiesa di San Nicola, e presto riuscì a tracciare i miei antenati fino al mio bis-bis-bisnonno. Io imparai anche qualcosa di più sulla storia italiana e sulla vita nella valle del Titerno nel 1800. Allora capii che avrei dovuto visitare la patria dei miei antenati, camminare sulle loro orme, ed incontrare la donna che tanto generosamente mi aveva fornito le informazioni che stavo cercando.

Avevo visitato l’Italia per la prima volta nel 1958, quando ero studente, e successivamente nel 1998 con mia moglie Carol. Questi viaggi furono organizzati da agenzie turistiche e visitai le abituali mete turistiche. Dal momento che non ci sono viaggi organizzati per Massa, avrei dovuto preparare il viaggio da me, compito assai complicato per la mia mancanza di conoscenza dell’italiano. Mentre iniziavo a pianificare il viaggio per me e Carol, mio cugino Augustine e sua moglie Romily chiesero di unirsi a noi. In seguito anche mio figlio Paul mi manifestò il suo interesse a venire con noi. Dal momento che tutti questi parenti non avevano mai visto l’Italia decisi, nel nostro  viaggio verso Massa, di portarli anche a Roma, a Napoli e sulla costiera amalfitana. Mentre stavo per completare le formalità per il viaggio e l’alloggio, ricevetti una telefonata da Roma. Era Ryan Cofrancesco, un mio cugino di secondo grado. Era cresciuto negli Stati Uniti ed aveva passato del tempo in Europa dopo la laurea; a quel tempo aveva un impiego a Roma, come guida turistica in Vaticano. Seppe del nostro viaggio da suo nonno (un altro dei miei cugini), conosceva un po’ della storia dei Cofrancesco, ma non aveva mai visto Massa, e così chiese di unirsi a noi. Questo era un dono del cielo, perché lui parlava molto bene l’italiano. Così ora eravamo un gruppo di sei persone!

L’arrivo a Massa, terra dei nostri antenati

L’arresto del treno a Telese-Cerreto interruppe anche i miei ricordi e ritornai al presente: 16 settembre 2005. Stavamo per incontrare Anna Di Leone e la sua famiglia! Come sarebbe stato? Tutta l’ansia che potevamo aver provato svanì quando ci scambiammo gli abbracci, e con l’aiuto di Ryan, facemmo le presentazioni reciproche. Insieme ad Anna c’erano suo padre Michele e suo fratello Antonio. Ci aiutarono a caricare i bagagli nelle loro auto e ci dirigemmo nel buio verso Massa.

Arrivammo a casa Di Leone ed entrammo in una grande stanza al pian terreno. Da un lato c’era una lunga tavola imbandita per la cena, alla quale sedevano una ventina di persone. Dopo aver salutato la madre di Anna, Antonietta, e sua sorella gemella, Ada, salutammo le altre persone. Molti erano Cofrancesco che vivevano a Massa, ma altri erano venuti anche da molto lontano per darci il benvenuto. E poi il cibo ed il vino iniziarono ad arrivare.

La casa della famiglia Di Leone a Massa
A cena dai Di Leone

Fu veramente una festa da re, e ci sentimmo veramente trattati come tali. Mostrai alle persone sedute a tavola la storia di famiglia che avevo scritto e l’albero di famiglia che avevo disegnato grazie alle informazioni che Anna aveva trovato per me, e cercammo di capire quale fosse la nostra relazione di parentela.
Proprio mentre pensavamo che la serata volgesse al termine, arrivarono i musicisti. Erano amici e parenti, incluso un altro Cofrancesco. Suonavano e cantavano canzoni che erano dell’epoca dei nostri antenati, usando antichi strumenti come il Tamburello, il Triccaballacche, e il Putipù. C’era da cantare e ballare fino a notte fonda. Eravamo tutti impressionati dalla grandezza e dal calore dell’accoglienza che avevamo ricevuto.

Conversazione sui nostri antenati
I musicisti

Secondo giorno: visite ai dintorni, buon cibo e musica

I Di Leone ci condussero poi all’Agriturismo Marchese, un luogo che sembrava un po’ un bad & breakfast e un po’ una fattoria. Quando arrivammo, la proprietaria, Anna Marchese, ci aspettava per accoglierci. Dopo una buona notte di riposo ci svegliammo e fummo meravigliati di vedere i luoghi intorno.

Monte Acero sullo sfondo dall'Agriturismo Marchese

Stavamo nel mezzo di un vasto vigneto e sullo sfondo potevamo vedere il Monte Acero. A colazione venimmo a sapere che praticamente tutto quello che ci veniva servito era coltivato nella proprietà.

L'Agriturismo Marchese

Ryan e Paul aiutano a tappare
le bottiglie di vino

Presto i Di Leone vennero a prenderci per portarci a Cerreto Sannita, dove Michele aveva la sua fabbrica e il suo showroom. Nella visita del sito ci spiegò che commercializzavano pavimenti e manufatti di marmo, che vendevano ovunque insieme a bagni di alta qualità e accessori per cucine. Michele era a ragione fiero della sua attività. Dopo un giro della città ci fermammo alle sorgenti di acque minerali di Telese Terme e poi ritornammo dai Marchese. Ci fecero visitare le vigne e le cantine, e poi fummo invitati nella cucina della famiglia del proprietario, dove Paul e Ryan aiutarono a incollare le etichette e ad tappare le bottiglie di vino da vendere la sera all’annuale Sagra Enogastronomica.

Camminando per Massa

Ritornammo a Massa verso sera e camminammo in giro per il villaggio, per le strade dove molti Cofrancesco vivono tuttora. Le luci illuminavano la via principale di Massa e larghi tendoni coprivano l’area dove erano stati preparati tavoli e sedie. C’erano molti chioschi dove potevano essere acquistati prodotti del posto, come pure vino locale ed altre bevande. Mangiammo e ascoltammo musica fino a notte.

Massa di notte
Alla Sagra Enogastronomica

Terzo giorno: la chiesa di San Nicola di Massa ed un altro meraviglioso pranzo


Il giorno successivo era domenica ed arrivammo presto alla chiesa di San Nicola, così Michele poté farcela visitare. Composizioni ceramiche murali dipinte raccontavano la storia di San Nicola. Ci disse che i nostri bis, bis, bisnonni erano sepolti nella chiesa, e vedemmo l’altare dove il mio bisnonno si sposò e il fonte dove mio nonno fu battezzato. Per me fu l’esperienza più emozionante del mio viaggio.

Massa - Chiesa di San Nicola

Dopo la messa andammo al ristorante di Anna, il Monticello, appena fuori Massa. Ci servirono un altro meraviglioso pranzo, insieme ad una grande varietà di vini e ancora altra musica.

Il Ristorante Monticello...
...un altro meraviglioso pranzo

Dopo una foto di gruppo con i nostri ospiti e il prete locale ci accompagnarono alla stazione di Telese-Cerreto per prendere il treno per Roma.

Il gruppo. Prima fila: Michele Di Leone con Antonietta e Ada, Romily, Carol e Augustine.
Seconda fila: Anna, John e Ryan. Terza fila: Padre Tommaso, Paul e Antonio.

Tristi e in lacrime, ma anche con gioia salutammo le persone che ci avevano aperto le loro case e i loro cuori. Era la conclusione di un’esperienza unica e irripetibile. Sebbene i nostri altri precedenti viaggi in Italia erano stati molto belli, eravamo comunque turisti e non avevamo visto l’Italia reale e non eravamo stati ricevuti come famiglia, come lo eravamo stati nella nostra visita a Massa.

Arrivederci

Dalla nostra visita ad oggi, le ricerche sulla storia della famiglia Cofrancesco sono continuate. I risultati di tale ricerca sono pubblicati sul sito web cofrancesco.net (Pacifico Cofrancesco è l’amministratore del sito). Ora sono in grado di tracciare i miei antenati indietro fino alla metà del 1500 e fino alla città di S. Lorenzello, che si trova ad una piccola distanza da Massa. Non visitammo S. Lorenzello. Forse lo faremo in futuro, ma sono certo che non potremo mai provare le emozioni che ci ha dato la nostra prima visita nella valle del fiume Titerno. 


John Alling Cofrancesco
John Alling Cofrancesco è nato a New Haven, Connecticut (USA), il 27 marzo 1935. I suoi genitori erano John Cofrancesco e Anna Alling. Suo nonno, Nicola Cofrancesco, era nato a Massa di Faicchio (Benevento), ed era emigrato negli Stati Uniti il 13 maggio 1890. John si è laureato all’Università di Yale nel 1958 con un Master in Ingegneria Civile e ha trascorso i successivi 30 anni come funzionario del Public Health Service (Servizio di Salute Pubblica) degli Stati Uniti. Ha sposato Carol Pardee nel 1959. Hanno tre figli e sei nipoti e ora vivono a Olney, nel Maryland. Dopo essere andato in pensione nel 1995, John ha iniziato ad interessarsi alla genealogia di famiglia. Oltre a fare ricerche sulla genealogia della famiglia Cofrancesco, ha anche documentato gli antenati materni e quelli paterni e materni della moglie Carol. John e Carol amano viaggiare e hanno visitato la terra d’origine degli antenati italiani di John nel 2005.

Foto: John A. Cofrancesco, Paul Cofrancesco

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Album fotografico



Ultimo aggiornamento ( 09/01/08 )
 
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